domenica 3 marzo 2013

La Madre delle menzogne di Grillo: vuole un referendum online sull'euro ma difende assolutamente l'euro

di Stefano Di Francesco
03/03/2013 18:36:49
 
Più passa il tempo e maggiore è il numero di coloro che dopo aver votato il Movimento Cinque Stelle si stanno chiedendo se han fatto bene o meno ad appoggiare il progetto di moralizzazione del Paese proposto da Grillo. La risposta non è, come al solito, semplice soprattutto perché il M5S ha sempre ed accuratamente evitato il confronto sui temi caldi della campagna elettorale ovvero sul debito, le tasse,la crescita economica, l’Europa e l’Euro.
Se questa  è stata, come io credo, un strategia , si deve ammettere che ha ben pagato.
Orde di votanti imbufaliti verso il sistema corrotto, i politici ladri, le clientele, gli evasori lo hanno premiato con un risultato elettorale che è andato ben oltre le loro stesse aspettative.
Ma qual è il Grillo-pensiero sull’Europa, l’Euro,la crescita, il debito pubblico?
In una intervista concessa al giornale tedesco “Bild am Sonntag” il comico, leader del Movimento, si esprime così sull’Europa:
Sono un convinto europeo, per questo sono per una votazione online sull'euro, voglio un'Europa unita che sia moderna, parli una lingua comune e non 11 diverse come nel parlamento europeo. ”
Sulla moralizzazione della classe politica afferma: “..voglio portare gli onesti ai vertici del Paese. Com'è in Europa, ma non in Italia!”.
Sull’Euro dice: “Uscire dall’euro vuol dire impoverire la nazione di almeno il 30 per cento, da un giorno all’altro. L’Economist ha smesso di pubblicare i dati sull’Argentina. Si sono accorti che sono taroccati. L’inflazione è molto più alta di quello che dicono, l’attivo della bilancia dei pagamenti è inesistente se non negativo. Svalutare non è una cosa semplice”.
Sul debito pubblico poi e la situazione economica si esprime così: “l'Italia è persa da tempo. In un anno non avremo più soldi per pagare le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici. Non c'è più molto da salvare..anche per colpa di Monti che non ha fatto vere politiche di risparmio. Invece di togliere ai privilegiati, per primi ai politici, si è servito coi risparmi delle famiglie, che ora non sanno più come andare avanti senza soldi”. Ed aggiunge: “Se fossi premier farei ricomprare all'Italia i suoi titoli di Stato da Paesi come Francia e Germania e contratterei nuovamente il tasso d'interesse”.
Grillo si dimostra un catastrofista senza pari, ben peggiore del peggior Monti ed alle sue esternazioni andrebbe rivolto un sincero V-Grillo come nel suo stile. Quello che dice sul debito, sul referendum impossibile sull’Euro, sul ritorno alla Lira, sono le solite menzogne che oramai da troppo tempo tanti politici ed economisti vanno raccontando. Poveri noi!
Non ha molta importanza a questo punto capire se Grillo parla in questi termini catastrofisti per ignoranza o malafede, perché quel che ne consegue sarà comunque una forte perdita di fiducia nel nostro Paese e nella sua economia.
Non credo che quanti abbiano concesso credito a Grillo abbiano riflettuto sui reali contenuti della proposta grillina sbagliata nei contenuti ed evanescente nella sostanza.
A parte le bugie sul programma economico che diceva redatto in compagnia del Premio Nobel Stigliz, ciò che maggiormente colpisce è la visione di fondo del sistema economico che emerge dalla lettura del documento stesso.
Nella stesura di tale programma è preminente la figura di Mauro Gallegati, un economista che insegna presso l’Universtà Politecnica delle Marche . La visione della società di Gallegati è quella di un sistema che deve completamente ripensare il proprio modello di crescita, dare priorità ai giovani e sostenerli con un reddito di cittadinanza, rimanendo però nell’euro e dichiarando un default parziale sul debito pubblico oramai schiacciante.
E’ un economista ortodosso, tradizionale che non capisce come però realmente funziona l’economia, la moneta ed il debito;  se non si vuole uscire dall’euro ed al contempo si denuncia con forza (e non senza una qualche ragione) che il rischio, in questa Eurozona, è di trasformare interi popoli in servi della gleba che vivono in condizioni di schiavitù per ripagare il debito, che ci resta, per spezzare queste catene? Un bel default del debito pubblico. Ma qualcuno ne ha valutato appieno le conseguenze? E senza una banca centrale che “stampa moneta”, restando nell’Euro, come si gestisce un evento del genere? Qualcuno ci ha davvero pensato, al M5S? Chi  ha votato per Grillo conosceva queste proposte?
Su altri punti invece, il pensiero e la visione del Prof. Gallegati sono assolutamente condivisibili come quando parla ad esempio del reddito di cittadinanza e degli ammortizzatori sociali, che dovrebbero tendere a salvaguardare le “persone” e non i posti di lavoro ed anche laddove si auspica un nuovo indicatore per la valutazione della crescita qualitativa del benessere sociale in sostituzione del PIL.
In conclusione, l’idea che ho maturato sul programma economico del M5S è piuttosto negativa perché, fatte salve alcune specifiche tematiche, si ispira a logiche ortodosse che dimostrano di non comprendere come funzioni il sistema economico attuale. Sulla base di ciò anche le proposte per tornare a crescere, ridare slancio all’economia sono prive di senso logico. Avrei voluto leggere di proposte e soluzioni per salvare centinaia di migliaia di aziende medio-piccole che soffocano per l’esasperata imposizione fiscale, per i ritardi nel pagamento dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione, dell’abbassamento delle imposte e del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori.
Invece si tratta di semplici slogan buoni forse per la campagna elettorale, ma poveri di pragmatismo.
A mio avviso sarebbe necessaria una politica economica  che guardasse la realtà per ciò che è, contro  un Euro che strangola il sistema produttivo e  l’austerità che porta a depressione certa e povertà.
L’ultima annotazione è rivolta al pensiero che Gallegati ha nei confronti dei nuovi parlamentari eletti in merito alle loro scarse competenze economiche (devo dire che il dubbio non padroneggiassero la materia economico-finanziaria ci era già venuto!): “Con alcuni colleghi della Columbia e della Cattolica stiamo preparando dei seminari per i parlamentari del Movimento. Stiamo facendo un salto nel buio, ma non abbiamo alternative”.
Purtroppo è vero: con il Movimento Cinque Stelle non sono solo i candidati a fare un salto nel buio ma è l’Italia tutta a rischiare una deriva socio-economica senza precedenti. Probabilmente tra un anno al massimo andremo di nuovo al voto ma di sicuro, ci siamo auto imposti altri 12 mesi di sofferenza.

Risponde Magdi Cristiano Allam:
Carissimo Stefano questa tua riflessione è particolarmente significativa perché mette a nudo il fatto che Grillo è parte integrante di un sistema finanziario che è incentrato nell'Eurocrazia e che si traduce nel caso specifico di Grillo in una dittatura informatica complementare alla dittatura finanziaria di Mario Monti. Io amo l'Italia denuncia la loro connivenza e si batte in prima linea per salvaguardare la centralità della persona come depositario di valori non negoziabili alla vita, alla dignità e alla libertà, mai relativizzabile e ridotto a strumento della moneta o di Internert. Andiamo avanti insieme con la schiena dritta! Ce la faremo!